"...La dimensione planetaria dell'opera di Rotella è la conseguenza logica di un totale inserimento nella cultura urbana del suo tempo. [...] Mimmo Rotella è stato un "nouveau réaliste" ante litteram a Roma negli anni Cinquanta, pre-pop a Parigi negli anni Sessanta, gaffitaro e graffitista a Milano negli anni in cui lo era Basquiat a New York. Oggi come oggi Mimmo Rotella è l'uomo del momento: ecco la storia di una perenne modernità."
Pierre Restany
[Estratto dal catalogo "Mimmo Rotella - Antologica", Pisa, 2001]
Queste parole omaggiano un personaggio che con innovazione, fantasia, osservazione e creatività è riuscito ad acquisire in breve tempo un posto di riguardo nella vita artistica internazionale che negli anni del dopoguerra vedeva soprattutto la nascita di correnti quali la Pop Art.
“La Pop Art è fondamentalmente l’espressione di un nuovo investimento della pittura da parte dell’immagine” asserisce Catherine Grenier.
Sono, infatti, correnti come la Pop Art, l'Espressionismo astratto americano e ricerche materiche di quegli anni che, influenzano l'orientamento artistico rotelliano.
Fu etichettato come STRAPPAMANIFESTI o PITTORE DELLA CARTA INCOLLATA.
Infatti, l'illuminazione zen di cui parla Rotella lo portò alla realizzazione dei cosidetti decollage. "Il decollage nasce dal desiderio di cogliere la presenza del reale nel suo farsi creando un'azione rigenerativa e liberatoria."
Si appropria dei manifesti pubblicitari, lacerati dal tempo o dalle intemperie, che trova per strada e li incolla su tela; negli anni successivi, con la fase del doppio decollage, la sua mano opererà in laboratorio un secondo strappo, servendosi spesso anche dei retro affiche, vale a dire l'utilizzo dalla parte incollata del manifesto.
Tramite i decollage, gli strappi e una continua ricerca spaziale e materica Rotella insegna ad osservare e vivere la città come un luogo di creatività colletiva.
Mimmo Rotella, Ascolto, 2000, decollage e pittura su tela, cm.100x70.
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